I Cyber Partisans in Bierlorussia affermano di aver violato i database ufficiali
I cyber partisans in Bierlorussia – Belarus Cyber Partisans – affermano di avere violato i database ufficiali e di avere accesso a dati estremamente sensibili.
I Berlarus Cyber Partisans hanno rivendicato così una serie di attacchi informatici – a fine agosto 2021 – ai database del governo e della polizia in Bielorussia, compresi quelli del Ministero degli Interni. La notizia è riportata da DW a cui un hacker avrebbe detto che l’idea era di fornire alla popolazione informazioni importanti.
Il 17 agosto, il sovrano bielorusso Alexander Lukashenko ha indirettamente confermato la perdita di dati sensibili. “Se non puoi proteggere le informazioni nei tuoi computer, allora scrivi le cose a mano e mettile nei cassetti”, ha detto ai ministri in una riunione.
Di recente il gruppo avrebbe affermato di avere accesso ai dettagli del passaporto di tutti i bielorussi, nonché ai piani di sicurezza interna, e dati riguardo alle intercettazioni. Secondo quanto riferito, l’elenco include funzionari della sicurezza, aziende statali e aziende private. I Cyber Partisans affermano di avere centinaia di migliaia di ore di registrazioni, affermando anche che elaboreranno le informazioni e le rilasceranno gradualmente.
Per fare ciò, i cyber partisans della Bierlorussia hanno creato un canale Telegram che ha già 77.000 abbonati. L’app di messaggistica crittografata è spesso utilizzata dai sostenitori dell’opposizione in Bielorussia perché rende più facile aggirare i censori. È stata una delle maggiori fonti di informazione durante le proteste antigovernative nel 2020.
I Cyber partisans sono un collettivo di attivisti/hacktivisti anonimo decentralizzato bielorusso emerso nel settembre 2020 – dopo le presidenziali del 2020 – noto per i suoi vari attacchi informatici contro il governo bielorusso, istituzioni governative e agenzie governative.
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Secondo i Cyber Partisans, il ministero dell’Interno bielorusso ha creato un database intitolato Street Riots, in cui sono state registrate quasi 39.000 persone solo lo scorso anno, principalmente perché avevano partecipato alle proteste dopo le contestate elezioni presidenziali. Il database apparentemente contiene informazioni sui passaporti di questi manifestanti, nonché dettagli relativi agli arresti e al successivo esito. DW – la Deutsche Welle, emittente internazionale tedesca e uno dei media internazionali di maggior successo e di rilievo – afferma di avere visto gli screenshot e confermano.
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