Hacking e abuso di privacy: la fuga di informazioni personali nell’hack DragonForce Malaysia a giugno
DragonForce Malaysia Hack: l’hacktivismo in Medio Oriente persiste: nuovi attacchi digitali durante il mese di maggio 2021 e le crescenti tensioni in Medio Oriente hanno portato a rinnovate operazioni di attivisti informatici in tutta la regione.
Gli attacchi digitali di maggio hanno presentato un certo livello di rischio per i siti non protetti poiché gli attori delle minacce hanno preso di mira le organizzazioni delle telecomunicazioni, i settori finanziari e le agenzie governative. Al momento, le azioni fisiche sono diminuite nella regione dall’ultima incursione, ma gli attacchi digitali sono continuati fino a giugno. La più grande paura nell’hacking informatico risiede nell’abuso della privacy – come la fuga di informazioni personali nell’hack DragonForce Malaysia a giugno – così come la preoccupazione che le forze straniere possano dirottare i sistemi e prendere il controllo dei database nazionali e dei sistemi operativi
Gli eventi informatici in Medio Oriente sono diventati reazionari nell’ultimo anno; ai casi di hacktivismo nella regione seguono poi tipicamente scontri fisici o politici.
DragonForce Malaysia – #OpsBedil –Radware.com
DragonForce Malaysia hack: il report di Radware
In uno degli eventi più pubblicizzati , DragonForce Malaysia (DFM) ha fatto trapelare informazioni su centinaia di migliaia di studenti israeliani. Queste informazioni includevano nomi utente, password, nomi, indirizzi, numeri di telefono, date di nascita e altri dati relativi alla scuola. Sotto il sito web di AcadeME che fa riferimento a #OpsBedil e “Operation Israel” mentre chiama hacker, attivisti e organizzazioni per i diritti umani a unirsi e fare una campagna contro Israele.
OpsBedil è un’operazione di hacktivist che attualmente prende di mira diversi verticali e agenzie governative in Medio Oriente. È l’ultima campagna digitale per colpire la regione ed è condotta da attori delle minacce nel sud-est asiatico, in particolare Malesia e Indonesia. Gli attacchi eseguiti sotto #OpsBedil sono considerati una risposta politica all’ambasciatore israeliano a Singapore che ha dichiarato a giugno che Israele è pronto a lavorare per stabilire legami con le nazioni a maggioranza musulmana del sud-est asiatico.
La Malesia, che è per oltre il 60% musulmana e sostiene la Palestina, ha una presenza significativa di attivisti informatici e militanti palestinesi. A seguito di questa richiesta di stabilire legami, gli attivisti informatici nella regione hanno iniziato a prendere di mira le risorse israeliane a giugno con una serie di attacchi DoS, fughe di dati e campagne di deturpazione. Il gruppo condanna la proposta di stabilire legami e ribadisce il proprio continuo sostegno alla Palestina con attacchi digitali.
Leggi il report: DragonForce Malaysia – #OpsBedil – Renewed Hacktivism in the Middle East Persists With New Digital Attacks
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